Musicisti, Senatori e … Senatori-musicisti

Queste sono alcune delle parole che pronunciò nell’aula del Senato, riunitosi per commemorare la morte di Giuseppe Verdi, Antonio Fogazzaro (anch’egli all’epoca tra i senatori):

« … Possa questo ventesimo secolo, che tanto dono raccolse dal suo predecessore e tanto breve tempo seppe serbarlo, possa, io dico, riportare all’Italia altrettanta potenza di arte, che unifichi, tutto penetrandolo ed elevandolo, il nostro popolo; e non manchi al lume dell’arte giammai quel sereno raggio del bene, che, circonfuso al nome di Giuseppe Verdi, ne moltiplica e ne stende oltre la terra il fulgore. (Approvazioni).
È questo il voto che io esprimo, parlando non già come artista, ma come cittadino d’Italia, come collega vostro, come l’ultimo dei membri di questa augusta Assemblea, che ha ed ebbe sempre per fine supremo dell’opera propria la grandezza civile e morale della patria. (Vivi applausi – molti senatori si congratulano con l’oratore)».
[Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 27 gennaio 1901].

Il XX sec. ci ha provato a mantenere la promessa, ma il XXI … !


Nei repertori dei cori attuali è raro imbattersi in una pagina di rara bellezza dedicata da Giuseppe Verdi al coro a cappella, il Pater noster.

Sul piano musicale il Pater noster verdiano parrebbe un esercizio di stile, un allenamento a «piegare la nota», per mezzo della pratica del contrappunto. Così è stato spesso classificato da parte di diversi commentatori. La scrittura polifonica, in effetti, risente dello studio dei modelli palestriniani. Le cinque voci alternano episodi in forma imitata a passaggi omoritmici di vario spessore e combinazione di voci, secondo il tipico schema del mottetto polifonico. Ma non appena il compositore asseconda l’irreristibile richiamo del tono lirico, l’espressione si carica pathos.
Giulio Ricordi (avveduto editore, al pari di raffinato intenditore), immediatamente coglie il momento topico della composizione: «Veniamo al Pater: dev’essere un effetto meraviglioso colle voci: quella frase che ritorna di quando, in quando è divina; è stupenda la conclusione!! …». La frase che ritorna è la seguente, un gioiello d’invenzione melodica. Un motivo di supplica carico di umana partecipazione, che ondeggia tra il tono maggiore e il tono minore, come fosse stata trafugato dal lessico schubertiano.



Verdi, “Pater noster”


D’estate i muri di città e provincia sono tappezzati dalle immagini delle star della musica in tournée.

Mi imbatto spesso nel ritratto del testone di Giovanni Allevi curvo sulla tastiera. Ma quanti sono quelli che pagano per ascoltare un intero concerto del pianista-compositore? Tanti, perché la fama è grande. Se non sei conosciutissimo in Italia non ti invitano a fare la pubblicità delle auto, affondando il pedale di risonanza come fosse quello dell’acceleratore.
Alla fine del 2008, Allevi ha conosciuto l’onore di suonare nell’aula del Senato, per la delizia dei padri della Repubblica. Ho ancora presente l’entusiasmo manifestato dal capo della Lega Nord per i prodigi del giovane musicista. Al termine del concerto batteva energicamente il pugno in segno di approvazione.
Fosse nato 150 fa, Allevi avrebbe suonato al cospetto di Giuseppe Verdi, anch’egli senatore d’Italia come il perito tecnico elettronico (già cantautore) di Cassano Magnago. Ma il Beppino avrebbe battuto ugualmente il pugno con tanto entusiasmo, o altrimenti … ?

Informazioni su mauro zuccante

Ha studiato pianoforte con Rinaldo Rossi; composizione e musica corale con Renato Dionisi; musica elettronica con Alvise Vidolin. Ha fondato e diretto il Coro Ars Nova, il PolifonicoMonteforte, la Cantoria Veneta e ha diretto Le Istitutioni Harmoniche di Verona. Come compositore, si è affermato in Concorsi nazionali e internazionali. Suoi lavori sono stati eseguiti da I Virtuosi Italiani, Coro Giovanile Italiano, I Piccoli Musici di Casazza, Coro SAT di Trento, Coenobium Vocale, Coro da camera di Torino, Complesso Vocale di Nuoro, Vocalia Consort di Roma, Coro da camera di Alessandria, Coro La Rupe, Coro CET, Piccolo Coro Artemìa e da altri complessi italiani e stranieri (Festival dei Due Mondi di Spoleto, Auditorium Parco della Musica di Roma, Festival MiTo, Festival Galuppi di Venezia, Basilica di Assisi-RAI, Basilica Patriarcale di Aquileia, Collegio Volta di Pavia, Festival pianistico internazionale di Brescia-Bergamo, Teatro Comunale di Vicenza, Teatro Regio di Torino, Maggio Musicale di Firenze, Accademia filarmonica di Verona, Auditorium Museo del violino di Cremona, Festival d'Avignon, New Jersey University, Miami University, Southern Theatre Ohio, Radio Budapest, Festival Europa Cantat, Santiago de Compostela). Ha pubblicato in Italia per le Suvini Zerboni, Carrara, Ed. Mus. Europee, Pizzicato, BMM Ed. Mus. e Feniarco. Alcune opere sono pubblicate in Francia (A Choeur Joie) e negli USA (Treble Clef Music Press e The Lorenz Corporation).
È stato chiamato a far parte di giurie in Concorsi corali e di composizione nazionali ed internazionali. È stato docente nei Seminari europei per giovani compositori di Aosta. Ha fatto parte della redazione della Rivista “Choraliter”-Feniarco. È stato consulente artistico di Feniarco e di altre Associazioni corali. Ha fatto parte della commissione artistica del Concorso Nazionale Corale di Vittorio Veneto.
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